Sabato 12 settembre 2015, nella splendida cornice dell’Abbazia del Santo Salvatore de Telesia, sita a San Salvatore Telesino, alle ore 18.00, si è tenuta  la presentazione dell’edizione – a cura di Francesco Lepore – de Il Purgatorio Ragionato di Francesco Longano.

Il Purgatorio Ragionato si configura come uno dei testi più “problematici” dell’abate molisano, il quale, pure, all’epoca s’era già acquistato la fama di autore di opere controverse (fra le quali va annoverato Dell’uomo naturale). Lo stesso Longano fu figura peculiare – e, fors’anche, “scomoda” per molti dei suoi contemporanei, al punto da attirarsi diverse accuse, quali quelle di “materialista”, “epicureo”, “incivile” e “sedicente moralista”.

Uno dei motivi, per i quali il pensiero di Longano sfuggiva ai suoi contemporanei, era la sua adesione alla libera muratoria, come ricorda Francesco Lepore, il quale – nell’acuta disamina prefatoria – nota come, ne Il Purgatorio ragionato, si fondano, in uno seducente connubio “la radicalizzazione delle istanze genovesiane”, le “molteplici suggestioni dei catechismi massonici, e, più in generale, […]l’indirizzo democratico, progressista e rivoluzionario delle logge d’appartenenza” (cit.), in una continua tensione tra l’aspirazione alla concretezza progettuale e l’afflato utopico.

Come scrive ancora Lepore, “nessun’opera di Longano conobbe destino tanto tristemente singolare quanto il tratto del’79. Alle censure dei revisori e al divieto di stampa tenne dietro l’umiliante beffa d’un’adespota refutazione (dovuta in realtà all’ex gesuita Francesco Antonio Zaccaria), edita col titolo Lettere critiche per i tipi senesi di Francesco Rossi. Mentre s’impediva la pubblicazione dell’opera, se ne legittimava così la stroncatura attraverso un sillabo di proposizioni, estrapolate ad arte e commentate nel loro carattere d’eversività.” (cit.)

Il testo di Longano trova il suo focus solo apparentemente nel tema della purificazione ultraterrena e dell’esistenza del Purgatorio (che, nella dissertazione di Longano, da verità e dottrina di fede diviene entità attingibile dalla sola ragione). In verità, il Purgatorio diviene pretesto per parlare delle virtù civili e sociali, argomento di gran lunga più caro a Longano, che compie, in merito, una dissertazione animata da toni anticlericali e caratterizzata da una visione dell’uomo in senso egualitario e da una concezione deistica.

Il testo longaniano è stato ricostruito, con rigore filologico, da Francesco Lepore e ciò – per usare le parole di Antonio Trampus, docente di storia moderna presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, costituisce “un contributo importante per restituire al loro contesto pagine di grande significato.” (cit.)

L’edizione a cura di Lepore, già pubblicata, nel 2014, nei Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, è stata, poi, pubblicata in un volume unico dall’IRESMO (Istituto Regionale per gli Studi Storici Molise), per i tipi di Palladino.

Alla presentazione dell’edizione del testo di Longano, organizzata dall’Associazione Storica della Valle Telesina – col patrocinio del comune di San Salvatore Telesino – e moderata dal Presidente dell’ASVT – sono intervenuti:

* Valentino Petrucci, Università del Molise  La “Filopoli” di Longano: una città utopica sul Matese.

* Dario Luongo, Università Federico II e Università Parthenope – Uguaglianza, integrazione comunitaria e religione civile. Il pensiero di Longano e la cifra dell’illuminismo meridionale.

* Marco Buonocore, Biblioteca Vaticana – Cose nuove nell’antico: scoperte e sorprese nella Biblioteca Vaticana.

* Francesco Lepore, curatore dell’opera – Conclusioni