Introduzione di Lucio Fiorillo
L’anno 2017 è stato particolarmente fecondo per l’Associazione Storica della Valle Telesina. Gli eventi si sono susseguiti numerosi e alcuni di loro hanno richiesto un impegno di risorse e di tempo tale da determinare lo slittamento nella pubblicazione di questo Annuario. Ma tant’è: il tenore ed il successo degli ultimi eventi ritengo possano giustificare questo ritardo. Nel corso del 2017 abbiamo pubblicato il Catasto Onciario della Città di Telese e della Terra di Solopaca (1741-1742), a cura di Gabriele Tancredi e La proprietà delle acque telesine. Storia di una lite di confini, di Alessandro Liverini; abbiamo presentato oltre ai testi citati e all’Annuario 2016, il libro Dai Borboni ai Savoia nelle memorie dei notai Romanelli, a cura di Cosimo Formichella e continuato, nell’ambito del Maggio dei libri, con le presentazioni di Napoli nà, di Antonio Vecchiarelli, Vita religiosa e dinamiche politico-sociali. Le Congregazioni del Clero a Benevento (sec. XII-XIV), di Giovanni Araldi, I segreti di Zefiro di Giulia Di Nola. A novembre abbiamo organizzato il convegno dal titolo: Theodor Mommsen nell’archeologia ed epigrafia dell’Italia Meridionale. Convegno per il bicentenario della nascita di Theodor Mommsen, ospitati dal Comune di San Salvatore Telesino nella splendida cornice dell’Abbazia del Santo Salvatore. A breve ne pubblicheremo gli Atti. Durante tutto l’anno soci e amici dell’Associazione hanno inviato i loro contributi di ricerca e approfondimento, congeniali alla loro consuetudine di studi o al loro interesse. Alcuni di loro si trovano ora qui raccolti, dopo la lettura accorta del Comitato Scientifico, che ringrazio. I saggi che compongono l’Annuario 2017, corredati da una ricca bibliografia e precisi riferimenti alle fonti archivistiche, spaziano dalla storia medievale a quella moderna e contemporanea. Costituiscono oramai parte integrante del nostro lavoro anche descrizioni raffinate di bellezze monumentali e artistiche. Accogliamo con piacere anche un saggio di glottologia, con riferimento ai dialetti della nostra valle. “Il passato è una immensa pietraia che tanti vorrebbero percorrere come se si trattasse di un’autostrada mentre altri, pazientemente, vanno di sasso in sasso, e li sollevano, perché hanno bisogno di sapere cosa c’è sotto. A volte ne spuntano fuori scorpioni e scolopendre, grosse spire bianche o crisalidi appena schiuse, ma non è impossibile, almeno una volta, appaia un elefante, e che quell’elefante abbia sulle spalle un cornac, chiamato subrho…”. Prendo a prestito una pagina di José Saramago (Il viaggio dell’elefante, Feltrinelli), che costruisce il suo splendido racconto grazie ad una indispensabile approfondita informazione storica, per invogliare alla lettura di questo Annuario, nella convinzione di avere offerto al lettore almeno qualche bella crisalide, se non un elefante. Gli scritti qui raccolti ci accompagnano lungo strade battute, ma non sempre conosciute. Sotto i sassi i nostri autori hanno portato alla luce conoscenza e bellezza. Saltando l’ordine cronologico con cui sono proposti i singoli saggi, potrete liberamente costruire il vostro percorso di lettura: affiancare pellegrini e cavalieri in una antica via di pellegrinaggio (Cofrancesco) o seguire la mutazione di una vocale (Falato); scoprire lo sprezzante giudizio di culture a confronto tra fede e clericalismo (Esposito) o la vicenda di una annosa lite giudiziaria sulla proprietà delle acque sulfuree (Liverini); ammirare l’arte sacra nella descrizione di un pavimento maiolicato (Di Cosmo), di una antica chiesa (Formichella) o la leggerezza di una scultura in cartapesta (Fiorillo); seguire l’evolversi di un ribellismo atavico nelle vicende del brigante Fra Diavolo (Di Lello), “nei fatti di Pontelandolfo e Casalduni” (Simeone) o nella rivolta anarchica sul Matese (Tomasiello); appassionarvi nella narrazione di un rito ancestrale (D’Amico) o nella rilettura di una pergamena medievale (Araldi); apprezzare la puntigliosa ricostruzione del processo di incastellamento di Limata (Cielo); rattristarvi per lo sconforto di una giovane donna austriaca confinata a Cusano Mutri (Maturo/Camilli) o decidere di leggere il libro curato da Formichella e recensito da Malgieri. Tutto questo è stato possibile solo per la passione di conoscenza dei nostri Autori, che non vuole essere pura erudizione o il ripugnante collezionismo delsapere. Per noi la conoscenza del passato non è fine a se stessa, ma un necessario, anche se non sufficiente, presupposto per l’agire di oggi. Da ultimo una precisazione: la storia è racconto ed interpretazione. Alcuni saggi avrebbero richiesto una voce di contraltare, ma abbiamo ritenuto più pericolosa l’idolatria del fatto, il “prendere tutto obiettivamente, non incollerirsi di nulla, non amare nulla, comprendere tutto”, che -come scrive Friedrich Nietzsche (Sull’utilità ed il danno della storia per la vita, Adelphi)- rende mansueti e flessibili a tutto.
Nel ringraziare gli Autori, Vi auguro una buona lettura
Lucio Fiorillo
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